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domenica 9 ottobre 2016

Mostra Ai Weiwei a Firenze

Tutto è arte, tutto è politica, così vive e crede Ai Weiwei.
E' un artista contemporaneo dissidente, che ha sofferto sulla propria pelle il coraggio di volersi esprimere.
La mostra che è adesso a Firenze mi ha lasciato un segno, come quei libri che appena chiusi diventano uno scalino su cui salire per vedere un poco più in alto.
Ho voglia di condividere alcuni scatti.
L'esterno di Palazzo Strozzi è stato trasformato, anche all'interno si nota dalle finestre il rosso dei gommoni.

All'interno del cortile si snoda una scultura per tutta la sua grandezza. Nelle sale c'è un'aria surreale, il primo incontro con il labirinto di biciclette si percepisce dall'odore di gomma, ancor prima della vista.
Il serpente di zainetti di bambini uccisi dal terremoto mentre erano a scuola lascia senza fiato e con un groppo in gola.
 La carta da parati è un ricordo della sua incarcerazione, manette e telecamere insieme al logo di Twitter, il mezzo per esprimere una libertà di parola negata.
Alcune opere sono realizzate con l'aiuto di maestranze cinesi, ad esempio i mobili impossibili sono costruiti con la tecnica dell'incastro, senza chiodi o colla come da tradizione. I ritratti in Lego sono pieni di colore. Molte opere occupano con disinvoltura interi saloni.
 L'arte è un inizio. Non si ferma quando è conclusa, grida il suo messaggio di libertà, ancora e ancora.

1 commento:

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